Il libro dei colori

«Mia madre, poco prima di ammalarsi, mi ha strappato una promessa: avrei scritto la sua biografia.» (pag. 10)

«(Questo Libro,) nato da una promessa di biografia, si è scelto invece la veste dell’autobiografia, che gli era più congeniale. Così, almeno, pareva.
Ma, alla fine, ho dovuto rendermi conto che le vere protagoniste sono le Case.
O i colori, come ben si addice a colei che ne è stata l’ispiratrice.
O forse no. Forse il Protagonista è il tempo. Che dovunque imperversa e crea e distrugge e confonde.» (pag. 270)

«Tavolozza: sottile assicella di legno, con un foro da un lato per infilarvi il pollice e sostenerla sull’avambraccio; il pittore vi prepara, stempera e mischia i colori.
Colori che si giustappongono, si accostano, si mescolano. A volte volutamente. A volte in modo casuale. Come frammenti di poesia…» (pag. 326)

di Daniela Morisi

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